10 parole inventate da Gabriele D'Annunzio

Gabriele D'Annunzio - Focus.it
6.VELIVOLO
D'Annunzio fu da sempre impegnato in vari campi, dalla scrittura, alla politica, al giornalismo fino ad arrivare anche all'aviazione. Non solo un grande appassionato del volo, ma anche un esperto pilota di aerei. Per questo d'Annunzio decise di lasciare la sua impronta anche in questo mondo. In una conferenza del 1910 sul "Dominio dei cieli", il Vate spiegò le motivazioni della scelta del termine "Velivolo", affermando: «La parola è leggera, fluida, rapida; non imbroglia la lingua e non allega i denti; di facile pronunzia, avendo una certa somiglianza fònica col comune veicolo, può essere adottata dai colti e dagli incolti»

7. LA RINASCENTE
I fratelli Luigi e Ferdinando Bocconi aprirono a Milano (nel 1865) il primo negozio in Italia dove si vendevano abiti preconfezionati. Il successo fu enorme, vista la vasta gamma di prodotti offerti e i prezzi molto esigui. Nel 1917 un incendio distrusse completamente il magazzino, il quale venne fatto ricostruire poco dopo. D'Annunzio volle omaggiare la ricostruzione dell'edifico battezzandola "La Rinascente", termine che deriva appunto da rinascere.

8.IL PIAVE (AL MASCHILE)
L'automobile non è l'unico termine ad aver subito un cambio di genere. Il Piave, fiume glorioso della storia italiana (fu la linea difensiva usata dalle truppe italiane contro quelle austro-ungariche, le quali non riuscendo ad avanzare furono costrette ad arrendersi nel 1918), meritava di essere celebrato.
D'Annunzio, grande patriota, decise di consacrarlo come "Fiume sacro della Patria", cambiando il nome del fiume da "la Piave" a "il Piave". Secondo D'Annunzio l'articolo maschile conferiva più nobiltà e potenza a quel luogo.

9.ARZENTE
Meno diffusa al giorno d'oggi è l'italianizzazione del termine "cognac", sempre ad opera di Gabriele D'Annunzio.
Il termine deriva da "arzillo" e da ardens (ardente) volto ad indicare lo stato di euforia indotto dall'ebbrezza, o il calore che derivava dal bere l’alcolico.

10.ORNELLA. 
D'Annunzio si cimentò anche nell'invenzione di nomi propri. Sembrerebbe (ma non si è certi) che il nome proprio "Ornella" sarebbe stato coniato proprio dal poeta abruzzese, usandolo per la protagonista della sua tragedia "La figlia di Jorio" (1904).
Secondo invece il Dizionario Storico dei Nomi Italiani il nome risultava già nel 1900 registrato. Probabilmente la storia di questo nome sarà destinata a rimanere nella leggenda.

Fonte immagine: Focus
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